sabato 20 ottobre 2007

vento, custode dell'invisibile dai Silenzi d'Alpe


I popoli delle montagne credono che il dio abiti le cime e il vento ne sia il respiro possente: custode dell’invisibile. «Saggio è colui che sostiene che il tutto è nel Nulla e il Nulla è una domanda – recita E. Jabès - Quale potenza ha il Nulla quando è unicamente silenzio!»
Allora, con l’ospitale intesa dell’Alpe, tra leggerezza e sostanzialità invito a muoversi con gesto rapsodico, seguendo l’ammonimento di Nietzsche, secondo cui «solo i pensieri che vengono camminando hanno un valore» a procedere a zig zag per il sentiero scosceso dei silenzi. Qui, la cadenza del passo si misura con l’afflato del respiro, la parola con il battere del cuore, il silenzio con la glaciazione dell’espressione, in un incedere ai confini, tra echi e fantasmi...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho camminato quest'estate con te, con voi ed è stato subito Silenzio. E mi fa vivere e amare.

Anonimo ha detto...

Ma esiste davvero questo luogo ...del vento? Mi piacerebbe andare (anche se con fatica, essendo "cittadina")con te, con voi.

Francesco Marchioro ha detto...

Le nuvole come interminabile velo ora fasciano monti e radure ora riversano fulmini e acqua rigeneratrice. Così come le nubi anche le montagne si muovono in prismi di luce, distillano arcobaleni e rugiada, si aprono a lontananze fuggitive e alte.

Anonimo ha detto...

Tanto – annota Kierkegaard nel suo Diario – può il silenzio gridare al cielo: «Perché dice Dio a Mosè - gridi così forte?» Eppure Mosè taceva.