sabato 28 febbraio 2009

domenica 22 febbraio 2009

mercoledì 18 febbraio 2009

Il viandante dei Silenzi... Der Wanderer!

Vengo dalla montagna, cammino in silenzio. Qui il sole mi pare freddo e mi domando: dove? Una voce misteriosa mi risponde... Ich komme vom Gebirge her, und wandle still. Die Sonne duenkt mich hier so kalr und frage mich: Wo? Im Geisterhauch toent's mir zurueck... (Der Wanderer, von F. Schubert)

mercoledì 11 febbraio 2009

Le verdi colline d’Africa: in memoria di un amico.

Il giorno 19 gennaio, Stefano Bianconi, amico dei Silenzi d’Alpe, medico dentista di Bolzano, sportivo pluripremiato ed esploratore colto, ma soprattutto amico di viaggi e solidarietà del collega Franco Tamiazzo e Stefania Tommasi, ha apposto una targa in loro memoria sul luogo in cui tre mesi fa, l’8 novembre 2008, i due coniugi hanno perso la vita, mentre sorvolavano le cime del Kilimanjaro (5895mt) e del Mawenzi (5621) con un piccolo aereo, insieme ad altri due medici bellunesi, Claudio Zornitta e Paola Santini. La profonda amicizia non era tanto sorta in base ad affinità professionali, seppure importanti, quanto sulla scorta di condivisioni ideali. Con Franco Tamiazzo e la moglie, Stefano Bianconi condivideva infatti la passione per la conoscenza di terre lontane, l’amore per i viaggi e il fascino dell’esplorazione, come pure la missione personale e professionale dell’aiuto umanitario. STEFANO - Con Franco e Stefania abbiamo condiviso la passione dei viaggi dal 1994, andando insieme in Giordania, Belize,Guatemala, Messico, Honduras, El Salvador, Namibia, Australia, Cile-Argentina, Ecuador e Galapagos, le mete più esotiche. Nel 2002 avrei dovuto salire insieme a loro proprio sul Kilimanjaro, ed invece sono stato in cima all’Aconcagua. Alla trasmissione “alle falde del Kilimanjaro” di Licia Colò Franco aveva vinto il premio per il miglior filmato con la proiezione di un nostro viaggio compiuto in Australia nel 1997. Poi Franco, grazie alla qualità delle riprese di altri 5 filmati ed è diventato collaboratore della trasmissione. Pochi sanno però che quei meravigliosi testi erano scritti proprio da Stefania. Che significato assume per te questo gesto di omaggio e saluto? STEFANO - Essere il primo ad andare a trovarli e lasciare un ricordo, un abbraccio simbolico e amico è stato un qualcosa di “naturale”, anzi sarei partito molto prima se gli impegni me lo avessero permesso.
Oltre al viaggio in onore e memoria dell’amico, hai prestato opera di volontariato lavorando per una settimana a favore di una comunità Maasai nella zona delle Chulu Hills: le verdi colline d’Africa del famoso romanzo di Hemingway. In che cosa è consistito il tuo aiuto? STEFANO - Si è trattato di un sopralluogo approfondito per vedere cosa vi fosse già e cosa invece fosse necessario reperire per poter iniziare l’opera di volontariato dentistico. Ho potuto osservare che la scuola elementare e l’ambulatorio medico erano già installati e funzionanti, grazie all’incessante impegno di Luca Belpietro, un italiano, che è riuscito a reperire i fondi necessari per l’avvio del lavoro. Si tratta ora di affiancare a quello medico un ambulatorio dentistico, utilizzando le unità mobili già sperimentate da Franco in India, per portare un aiuto sin dai prossimi mesi, senza rinunciare alla realizzazione di una struttura fissa, da gestire insieme in un prossimo futuro.
Quindi, hai voluto sia rendere omaggio all’amicizia fraterna che vi legava sia testimoniare che la loro opera non sarà interrotta, bensì sta diventando un progetto duraturo? STEFANO - Sicuramente. Sto cercando colleghi animati dallo stesso spirito umanitario per poter condividere questa fantastica opportunità. Aiutare i popoli poveri e senza mezzi era la missione di Franco e Stefania. Ora tocca a noi continuare ciò che loro avevano iniziato. Sulla targa lasciata da Stefano Bianconi sul Kilimangiaro è scritto: “Apri il tuo cuore, alza lo sguardo… ci vedrai sopra di te. Franco e Stefania”.

mercoledì 4 febbraio 2009

Un ...mare di neve... Eine Menge Schnee!

Non è forse il tempo in cui occorre un contatto sottile e insieme sacro? ... Car n'est-ce pas le temps où il importe de prendre un contact subtil et pieux? (R. M. Rilke)