Profumi e stelle lattee ai piedi dell'Alpe.. Milchsterne düften am Fusse der Alm.
Dove vado? Erro tra le montagne, \ cerco pace per il mio cuore solitario...Wohin ich geh? Ich wandre in die Berge, \ Ich suche Ruhe für mein einsam Herz... (Wange-Wei)
http://www.silenzidalpe.it/ Alpe di Siusi (1800 mt. e poi ...su), vicino a Bolzano: dal 20 luglio al 3 agosto 2011 conferenze e trekking tra Natura e Cultura sul tema "paesaggi..."
INFO marchif@alice.it
"Silenzi d'Alpe" anche su
facebook
Scrittura come Cura di sé
Seminarioesperienziale discrittura... come cura(dalle h. 15,30 alle 17,00) in tre incontri alla Casa della Cultura di Siusi in Febbraio (23-24-25)per scoprire capacità inespresse, scrivere Silenzi, nell'ascolto del proprio "genio" nella cura della mente, sulle tracce dell'autobiografia e la ...fantasia.
Conduce Francesco Marchioro Info e prenotazione:marchif@alice.it
Il cavallo dei Silenzi d'Alpe - Das Pferd der Stille auf der Seiser Alm
dialogare i silenzi ...d'Alpe - Ein Gespräch sind wir
F. Hoelderlin: "Molto ha esperito l'uomo da quando siamo un colloquio e possiamo ascoltarci l'un l'altro... Viel hat erfahren der Mensch. Der Himmlischen viele genannt. Seit ein Gespräch wir sind und hören können voneinander." francesco.marchioro@alice.it
silen...tale -1- Silenzi d'Alpe
Racconto“giallo” a più mani. Se vuoi continua tu! (Francesco Marchioro) La cameriera versa attenta i canederli fumanti al tavolo 11 e il signor Stefano si distrae ad osservare gli ospiti tra i fumi della zuppa e il vocio dei commensali. Non smette però di assecondare con la testa il discorso che Marta, la sua dolce compagna, gli sta facendo sulla malcelata avvenenza di Tanja, la badante di zia Lelia. Intorno, tutto è perfettamente normale, ordinariamente tranquillo, quella sera come tutte le sere dei sei inverni che lo hanno visto in vacanza all’Alpe di Siusi, allo stesso hotel Tschapit. La sensazione di protezione e familiarità è tra i sentimenti più ricercati da chi si concede tre settimane di riposo e sport in un albergo di alta montagna. Infatti, se l’altitudine induce all’isolamento, la solitudine è insieme ricercata e temuta. Pertanto, sentirsi la sera circondati di attenzione e sguardi benevoli conduce l’animo alla pace e alla soddisfazione. Il canederlo agli asparagi sono la sua passione e Stefano s’immerge nel piacere della degustazione e della sazietà. Tuttavia, sollevando di nuovo lo sguardo al di sopra della terza panca a sinistra, si avvede con disappunto che la signorina Sara non c’è: stranamente non è ancora venuta a cena. E avverte un sordo brusio anzi un parlare sempre più concitato provenire dalla saletta accanto, una stanza profumata di merletti e foto in bianco e nero. (Patrizia da Numana) Sta per alzarsi, quando una mano ferma e fredda gli si appoggia sul risvolto della tovaglia e accarezza delle pieghe invisibili: è Andrea, la cameriera. Da quando si sono conosciuti non parla quasi mai, mantiene nelle sue frasi un vuoto antico, quello del suo spazio. “Gradisce ancora qualcosa?” La sua voce rimbomba nel dolce tepore di una sala troppo stretta tra bevitori e bicchieri appannati. Rimane in silenzio, Stefano. Un sorriso assente si fissa sulle sue labbra aprendogli una visione di sogno: si ritrova fuori nel freddo della sera, protetto dal vecchio, amato loden quando un vento pungente esala alle sue narici un aroma intenso, un profumo appena conosciuto: “Sara!” le grida, ma nel silenzio percepisce la lontananza di quel richiamo. Lei scosta la sciarpa dal viso diafano e fluttua leggera per sentieri segnati dalla luna, fioca ed esile. Stefano la rincorre, ha il respiro affannato, cerca di raggiungerla, di toccarla ma scopre l’ampiezza della loro distanza, il bagliore di una speranza fantasma, il gelido dolore della ricerca di lei. “Si, una coppa di lamponi caldi o heisse Liebe. E tu Marta hai già scelto? Marta, ma dove sei?” “Eccomi, se solo aprissi gli occhi un po’ di più…” “Che ne dici di questo… reperto?” aggiunge, stendendo sull’angolo del tavolino un foglietto bagnato e lacero. “Sembra una pagina di diario. Mi pare di poter leggere un nome.” Felice Stefano s’immerge in quel sorriso dolce e umido della compagna, vera camminatrice dei mondi vuoti e inconsapevole portatrice di segreti da lui attesi... ...continua tu, scrivi a:francesco.marchioro@alice.it
1 commento:
Neve, latte, fiori... Bellezza che nutre! Grazie.
Posta un commento